giovedì 8 agosto 2013

Lessico della cosiddetta diversità.

Visto che continuiamo sul filone delle relazioni umane, parliamo anche degli amori "diversi".

Credo sia necessario stabilire un dizionario chiaro e reale, prima di tutto.

Frocio non lo puoi dire.

Finocchio, nemmeno.

Lesbica può essere duro e spregiativo, anche se non ti sembra.

Checca e Lella possono essere scherzosi e soft. Ma occhio.

Non mi soffermo nemmeno su tutte quelle parole che si riferiscono più o meno esplicitamente ai genitali. Sono parolacce, non c'è molto da dire.

"Ah, quindi cosa posso dire?"

Gay.
Omosessuale.
Bisessuale.

Finchè ognuna di queste parole neutre non sarà pienamente e totalmente accettata dalla società in cui vivi, finchè anche la parola più neutra  e "innocente" farà rabbrividire qualcuno, non puoi permetterti di giocare con le parole borderline.

Quello che per te è un gioco innocente, quella che per te è solo una parola che fa ridere gli amici, per qualcuno è stato magari un insulto, un'offesa, uno sputo metaforico.

La tolleranza (prima) e la comprensione (poi) passano attraverso piccole cose.

Credo che l'attenzione al linguaggio sia uno dei primi grandi/piccoli segnali.


Boys don't cry - The Cure


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